I rifugiati in Italia hanno gli stessi diritti relativi all’istruzione che hanno gli italiani.
Istruzione per bambini e adolescenti
La legge italiana prevede che tutte le persone presenti in Italia, qualunque sia il loro status, hanno diritto all’istruzione e l’obbligo di andare a scuola fino a 16 anni. Questo significa che tutti/e i/le bambini/e che hanno tra i 6 e i 16 anni e sono in Italia devono essere iscritti/e e frequentare regolarmente a scuola. Quando una scuola riceve la domanda di iscrizione di un cittadino straniero, generalmente chiede gli stessi documenti che vengono richiesti ai cittadini italiani. È importante ricordare che la mancata registrazione della residenza o la certificazione di passate esperienze scolastiche non può impedire l’iscrizione a scuola.
La domanda di iscrizione alle scuole di ogni grado deve essere compilata online, attraverso il sito internet del Ministero dell’istruzione. Nel caso in cui una famiglia non abbia la possibilità di accedere a Internet, o non abbia un computer, la scuola dove si vorrebbe presentare l’iscrizione può aiutare nella compilazione e invio della domanda, su richiesta.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito Refugee.info
Istruzione per persone adulte
Le persone che hanno più di 16 anni, con un valido permesso di soggiorno, hanno il diritto di frequentare le scuole pubbliche per adulti, alle stesse condizioni dei cittadini italiani. I corsi per adulti possono essere organizzati sia nelle ore serali presso le scuole pubbliche, sia presso i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA).
Ci si può iscrivere direttamente al CPIA (per la scuola secondaria di primo grado) o presso la scuola che organizza i corsi (nel caso di scuola secondaria di secondo grado).
Per iscriversi in una scuola secondaria di secondo grado, è necessario un diploma di Licenza media ottenuto in Italia o, se ottenuto all’estero, legalmente riconosciuto. Molte scuole permettono di fare gli esami per la Licenza media e intanto seguire i corsi serali di istruzione secondaria.
Accesso all’università
La possibilità per un richiedente asilo di iscriversi all’università in Italia può variare. Solo poche università al momento permettono ai richiedenti asilo di fare un’iscrizione completa (per esempio, le università di Palermo e Messina).
Di solito, l’iscrizione per persone richiedenti asilo è “condizionata”: vuol dire che diventerà effettiva solo quando ci sarà il riconoscimento della persona come rifugiata in Italia. Se sei un richiedente asilo, la maggior parte delle università italiane ti permetteranno di seguire i corsi e dare gli esami mentre stai aspettando il risultato della tua richiesta di protezione. Per laurearti e ottenere il titolo (Laurea), devi aver avuto una forma di protezione (status di rifugiato, protezione sussidiaria o speciale).
Se sei un/a rifugiato/a, hai il diritto di accedere all’università, ma ci potrebbero essere alcune difficoltà pratiche, per esempio se hai o meno un’adeguata conoscenza della lingua italiana e i certificati scolastici, o le necessarie risorse economiche.
Riconoscimento dei titoli
Chi ha dovuto lasciare il suo Paese non sempre porta con sé i documenti originali degli studi compiuti o dei diplomi. Inoltre, potrebbe essere impossibile, o troppo pericoloso, per te chiedere questi documenti alle autorità del tuo Paese di origine.
Per le persone rifugiate, la legge italiana prevede la possibilità di riconoscere le qualifiche “anche in assenza di certificazione da parte dello Stato in cui è stato ottenuto il titolo, ove l’interessato dimostra di non poter acquisire detta certificazione”.
In base alla tua situazione personale e all’università, ci sono diverse procedure:
- Attestato di comparabilità, rilasciato gratuitamente da CIMEA – Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche – ai rifugiati attraverso il servizio di certificazione Diplome.
- Dichiarazione di valore, rilasciata dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI) attraverso uno specifico servizio su richiesta per rifugiati e beneficiari di protezione internazionale.
- EQPR (European Qualification Passport for Refugees), una procedura di valutazione sviluppata dal Consiglio d’Europa (CoE) per i casi in cui la documentazione sia incompleta o assente.
- Per decidere quale procedura sia più adatta al tuo caso, ti suggeriamo di contattare l’università dove vorresti iscriverti.
Per maggiori informazioni puoi anche contattare CIMEA, che è l’ente ufficialmente incaricato dei servizi di informazione e consulenza sulle procedure relative al riconoscimento dei titoli di studio in Italia.
Come finanziare i tuoi studi
“Come posso mantenermi mentre frequento l’università?”
Per aiutare i rifugiati e le persone con la protezione sussidiaria, la maggior parte delle università italiane hanno dei programmi che potrebbero evitare che tu debba pagare le tasse di iscrizione. Per maggiori informazioni, contatta l’università dove vorresti iscriverti.
Inoltre, in Italia ci sono due programmi di borse di studio accessibili a rifugiati e persone con protezione sussidiaria:
Borse di studio CRUI
Dal 2016, ogni anno il Ministero dell’interno e la Conferenza dei Rettori delle università italiane (CRUI) hanno messo a disposizione 100 borse di studio per i rifugiati e le persone con protezione sussidiaria.
Quando: il bando viene solitamente pubblicato all’inizio del mese di luglio
Come: puoi trovare il bando per chiedere la borsa di studio CRUI sul sito internet dedicato, oppure sul sito della CRUI, o della Fondazione CRUI.
Borse di studio statali
Il Ministero dell’università e della ricerca finanzia ogni anno delle borse di studio per il diritto allo studio universitario (DSU), attraverso un fondo specifico chiamato “Fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio”.
Queste borse di studio sono accessibili a tutti gli studenti (cittadini italiani e stranieri), sulla base della necessità economica e del merito. Per i rifugiati e le persone con protezione sussidiaria ci sono alcune semplificazioni sulla certificazione del reddito necessaria per dimostrare la situazione di necessità economica.
Le borse di studio sono gestite dalle Regioni, con modalità che possono cambiare da regione a regione.
Quando: i bandi vengono solitamente pubblicati all’inizio di giugno e, a seconda della regione, restano aperti per tutta l’estate.
Come: per trovare i bandi nella tua regione o per la tua università, visita il sito web del DSU.
Altri servizi e informazioni
Alcune università offrono servizi di orientamento e supporto per rifugiati. Contatta l’associazione studentesca della tua università per avere maggiori informazioni.