FAQ – Domande frequenti

Sono appena arrivato in italia e sto cercando asilo. Qual è la prima cosa che devo fare?

Chiunque arrivi in Italia deve presentarsi alle autorità nazionali per essere identificato. Non avere paura della polizia, perché può aiutarti e proteggerti. Per essere identificato, devi dichiarare il tuo nome, cognome, data di nascita, il Paese in cui sei nato e il Paese di cui sei cittadino in modo corretto e completo. Se hai dei documenti, mostrali in questa fase. È importante che dichiari se viaggi con membri della famiglia. È anche essenziale che tu spieghi i motivi per cui hai lasciato il tuo paese e i motivi per cui sei entrato in Italia. La procedura di identificazione consiste nel prendere la tua foto e le tue impronte digitali. Questa è una procedura standard per tutti i nuovi arrivati. È importante che tu capisca cosa ti viene comunicato e che le tue dichiarazioni siano riportate correttamente nei documenti che firmi. Pertanto, se qualcosa non ti è chiaro o hai dei dubbi, puoi chiedere chiarimenti con l’aiuto di un interprete.

Se hai meno di 18 anni e viaggi da solo, segnalalo immediatamente alle autorità o, se disponibili, alle organizzazioni umanitarie. I minori che arrivano in Italia da soli hanno il diritto di essere protetti e di accedere ai centri di accoglienza a loro dedicati. Hanno anche il diritto di rimanere in Italia ed essere assistiti da un tutore. Se hai un problema di salute o altre esigenze particolari, rivolgiti immediatamente alle autorità o, se disponibili, alle organizzazioni umanitarie.

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Come, dove e quando posso chiedere asilo?

Se hai paura di tornare nel tuo Paese d’origine perché la tua vita o quella della tua famiglia è in pericolo, hai il diritto di chiedere protezione. Se non hai alcuna cittadinanza e hai paura di tornare nel Paese in cui vivi perché la tua vita o quella dei tuoi familiari è in pericolo, hai il diritto di chiedere protezione. Puoi chiedere protezione se:

  • Sei stato perseguitato o temi di essere perseguitato per la tua razza, nazionalità, appartenenza a un gruppo etnico, religione, opinione politica,
  • Appartieni a un particolare gruppo sociale e temi di essere sottoposto a violenza o schiavitù,
  • Temi di essere condannato a morte, torturato o provieni da una zona di guerra.

Dopo aver espresso il timore di tornare nel tuo Paese, sei considerato come un richiedente asilo dalle autorità. Per registrare la tua richiesta di asilo, devi contattare la polizia italiana, sia al tuo arrivo che in qualsiasi momento emerga la paura di tornare nel tuo Paese. La tua richiesta verrà poi inoltrata ad una speciale commissione che ha il compito di valutare la tua domanda.

L’ufficio immigrazione della polizia, insieme ad un interprete della tua lingua, ti aiuterà poi a compilare un modulo, chiamato C3, che contiene alcune informazioni personali più dettagliate come il tuo gruppo etnico, la tua lingua, la tua religione. In questa fase, le autorità ti chiederanno come si è svolto il tuo viaggio in Europa, se hai subito torture, traumi, violenze e detenzioni nel tuo Paese o durante il tuo viaggio, se appartieni a gruppi politici, se hai familiari in Italia o in Europa e se hai documenti con te. Se hai problemi di salute o esigenze particolari, puoi parlarne ora e in qualsiasi altro momento della procedura. Infatti, se soffri di gravi malattie o disagi mentali, o hai subito torture, stupri o altre gravi forme di violenza psicologica, fisica o sessuale, hai diritto a ricevere assistenza adeguata e servizi specializzati. In questa fase, spiega chiaramente i motivi per cui stai chiedendo protezione. Se preferisci, puoi presentare queste ragioni per iscritto. In questa fase, se necessario, puoi chiedere di essere ospitato in un centro di accoglienza. È importante che tu capisca cosa ti viene detto e che le tue dichiarazioni siano riportate correttamente sul modulo. Se qualche punto non è chiaro, chiedi all’interprete di chiarire ciò che è stato detto. Alla fine del colloquio ti chiederanno di firmare questo modulo e te ne daranno una copia. Conservalo in un luogo sicuro. Tutte le informazioni da te fornite saranno trattate con la massima riservatezza e non saranno condivise con le autorità del tuo paese d’origine o con paesi terzi. In alcuni casi, la tua domanda di protezione potrebbe essere valutata con una specifica procedura accelerata che viene elaborata in tempi più brevi. In caso di problemi di salute o di esigenze particolari, hai diritto a un esame prioritario della tua domanda. Ricorda, se hai bisogno di maggiori informazioni, puoi contattare il consulente legale del centro di accoglienza o l’ufficio immigrazione.

Come richiedente asilo hai diritto, se ne hai bisogno, ad essere accolto in un centro dedicato, ad avere un permesso di soggiorno temporaneo e a rimanere sul territorio italiano in attesa che la tua domanda venga esaminata. Ricorda che finché sei un richiedente asilo non puoi lasciare il territorio italiano. Dopo due mesi dalla compilazione della c3 hai diritto a lavorare regolarmente in Italia. Ricorda, durante tutta la procedura, hai il diritto di contattare l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, o un’altra organizzazione, come l’arci, organizzazione partner dell’UNHCR, ALla helpline per i rifugiati +39 800 905 570 o +39 3511376335 per gli utenti lycamobile/whatsapp, e-mail [email protected].

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Posso trasferirmi in un altro paese europeo?

Dal momento in cui sei in questo Paese, è l’Italia che ha il compito di proteggerti e, quindi, di registrare la tua domanda di asilo (protezione internazionale). Generalmente, il Paese responsabile della valutazione della tua domanda d’asilo è quello in cui sei entrato per la prima volta in Europa. Tuttavia, se hai familiari che vivono in altri Paesi europei, o se hai documenti rilasciati da altri paesi europei, la tua domanda può essere esaminata dall’altro Paese, dove potresti essere trasferito legalmente e in sicurezza. Per questo motivo, è importante che informi al più presto le autorità se ha un familiare in un altro paese europeo. Questa procedura si chiama “procedura di Dublino” e il suo unico scopo è quello di identificare il paese in cui sarà esaminata la tua domanda di asilo, ma non riguarda i motivi per cui hai chiesto protezione. La procedura di Dublino si applica a tutti gli stati membri dell’unione europea così come a Norvegia, Islanda, svizzera e Liechtenstein.

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Chi decide sulla mia domanda di asilo?

In Italia, l’unica autorità competente ad esaminare la tua domanda di asilo è la Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione Internazionale. Le Commissioni Territoriali fanno parte del ministero dell’interno italiano. L’UNHCR non è responsabile di prendere decisioni sulle domande di asilo in Italia. La tua richiesta sarà esaminata attraverso un colloquio in cui hai il diritto di chiedere la presenza di un interprete della tua stessa lingua e del tuo stesso genere. Il tuo colloquio potrebbe essere videoregistrato. Se non sei d’accordo, puoi esprimere le tue ragioni alla Commissione, che deciderà sulla tua richiesta. In tutte le fasi, ma soprattutto in questa, hai la possibilità di mostrare documenti, ricordi personali, certificati medici, fotografie o altre prove che ritieni utili per la tua richiesta di protezione. La Commissione Territoriale può riconoscere lo status di rifugiato, la protezione sussidiaria o prendere una decisione negativa. In quest’ultimo caso, la Commissione può comunque riconoscerti un’ulteriore forma di protezione chiamata protezione speciale. Se non sei d’accordo con le decisioni prese dalla Commissione, hai il diritto di fare ricorso. Per tale fase, hai anche il diritto all’assistenza legale gratuita.

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Quali sono i miei diritti come rifugiato?

Se ti viene riconosciuta una forma di protezione, hai diritto a un permesso di soggiorno la cui durata varia a seconda del tipo di riconoscimento: cinque anni nei casi di protezione internazionale, cioè status di rifugiato e protezione sussidiaria; due anni nei casi di protezione speciale. Alla sua scadenza, puoi chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno. Hai il diritto di lavorare, studiare e ricevere assistenza medica.

Se hai lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria, puoi richiedere un documento che ti permette di viaggiare e spostarti in Europa fino a novanta giorni. Tieni presente che in Italia è il governo italiano ad occuparsi della documentazione per i rifugiati, non l’UNHCR. Il documento di viaggio è valido anche in Paesi non europei, ma non nel tuo Paese d’origine. In ogni caso, prima di partire, informa sempre l’ambasciata del Paese in cui vuoi andare.

Hai anche il diritto di portare la tua famiglia in Italia in modo legale e sicuro, attraverso una procedura chiamata ricongiungimento familiare. Ricorda, se hai dubbi su qualsiasi aspetto della procedura o hai bisogno di maggiori informazioni, puoi contattare il rappresentante legale del centro in cui ti trovi, l’UNHCR, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, o un’altra organizzazione, come l’arci, organizzazione partner dell’UNHCR per la helpline per i rifugiati +39 800 905 570 o +39 3511376335 per utenti Lycamobile/whatsapp, e-mail [email protected].

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Come posso portare la mia famiglia in Italia?

Si prega di consultare la sezione del ricongiungimento familiare.


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